martedì 7 settembre 2010

La svolta di Fini

<A Mirabello una svolta epocale, noi non torneremo indietro>.
All'indomani dello storico discorso del presidente della Camera, Tommaso Lombardini lancia la sfida di Futuro e Libertà a Reggio Emilia. Non c'è stato nemmeno il tempo del processo politico e dell'"epurazione" dei finiani reggiani: a Mirabello c'è stato un giro di boa della storia politica italiana ed è già il momento di parlare di idee, di progetti, di politica con la P maiuscola.
<Lunedì, con gli amici che hanno incarichi nel Pdl, ho rassegnato le mie dimissioni da vice coordinatore vicario: - spiega Lombardini - una decisione coerente con quanto ho annunciato nel corso dell'ultimo coordinamento provinciale del partito del 2 agosto scorso>. Una scelta inevitabile se è vero, come ha detto Fini, che il Pdl non esiste più, ma è rimasta solo Forza Italia allargata.

<E' eresia parlare di responsabilità, meritocrazia, legalità? E' forse un tradimento volere, anzi pretendere, uno Stato che tuteli e protegga la gente onesta e non i malfattori, i corrotti e i mafiosi?- attacca Lombardini - Eppure sono questi, in estrema sintesi, i concetti ribaditi con forza da Fini a Mirabello, i punti sui quali costruire il futuro del nostra Paese. Si tratta di valori che diventeranno le fondamenta di un progetto politico a Reggio Emilia, città che non è estranea a piccole e grandi "cricche", che deve fare i conti con il cancro delle mafie che stanno aggredendo il tessuto economico e sociale. Una città vittima di politiche clientelari e di un reticolo di interessi che nulla hanno a che fare con il bene della polis e della sua comunità. Se è una eresia parlare di tutto ciò, allora posso dire con orgoglio: sì, siamo eretici>.

Eretici forse, ma un po' più dei quattro gatti che qualcuno si immaginava. <I reggiani che erano a sentire Fini a Mirabello - continua Lombardini - in larga parte erano giovani e giovanissimi. Alcuni di loro con la politica non hanno mai avuto a che fare per ragioni anagrafiche mentre altri sono tornati ad appassionarsi dopo anni di lontananza causata dallo sconforto e dalla sfiducia. Quello che sta avvenendo sta ridando speranza a tanta gente che ormai l'aveva persa. E sono pronto a scommettere che saremo sempre di più. >

A chi parla di tradimento, Lombardini risponde con decisione: <Fini non ha tradito nessuno, né il Governo, né i valori che per anni sono stati al centro dell’azione politica della destra italiana. Se c'è qualcuno che ha tradito è chi ha svuotato di ogni significato parole come legalità, democrazia, coraggio, solidarietà. Degli slogan non ce ne facciamo nulla. Io sono convinto che dobbiamo dare vita, per citare Montanelli, a una destra veramente liberale, una destra che si sente oltraggiata dall'abuso che ne fanno gli attuali contraffattori>.

A cura dell'ufficio stampa di Futuro e libertà - Reggio Emilia

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