martedì 22 marzo 2011

Condanna per le scritte di minaccia e la rissa in Sala del Tricolore

Esprimo la mia piena condanna per le scritte minacciose comparse sui muri della città nei confronti di personalità del mondo sociale, politico ed imprenditoriale.
Desidero, altresì, criticare fortemente ciò che è accaduto lunedì pomeriggio in Sala del Tricolore, a prescindere dalle responsabilità dei singoli, che dovranno essere accertate nelle sedi opportune: chi ricopre ruoli pubblici, in particolare quelli elettivi, ha il dovere mantenere un atteggiamento decoroso ed adeguato all'incarico svolto.
Non si può chiedere il rispetto delle regole e pretendere fermezza se, con il proprio atteggiamento, ci si comporta in questo modo: che esempio possiamo offrire alla cittadinanza? Il 17 marzo la Sala del Tricolore era gremita di visitatori desiderosi di scoprire il luogo di origine della nostra bandiere, da lì a pochi giorni, in una sorta di surreale contrappasso, si è tramutata in una specie di arena per il pugilato.
Così facendo, peraltro, si è persa un'importante occasione per dimostrare fermezza ed unità d'intenti nel condannare le scritte di cui parlavo in precedenza: una gioia - si fa per dire - per i titolisti dei giornali, un brutto momento per la società reggiana.

lunedì 14 marzo 2011

Finalmente una presa di posizione ufficiale del Comune di Reggio sulle tubature in cemento/amianto

Con tardiva, ma provvidenziale, responsabilità, l'assessore Ferrari spende parole importanti sulle tubature in cemento/amianto e sulla loro progressiva sostituzione.
L'assessore non dice nulla di più di quanto già previsto in un decreto ministeriale del 1996, ma è bene che l'amministrazione comunale abbia, finalmente, preso una decisione pubblica e non equivoca.
Per quanto riguarda i costi, ritengo che i cittadini reggiani siano disposti ad accettare tariffe più elevate, conseguenti a lavori utili per la loro salute, piuttosto che per dispendiosi, e per fortuna abbandonati, sistemi di raccolta rifiuti.
Relativamente ai privati, è auspicabile che anche lo Stato faccia la sua parte: sull'argomento, sarei curioso di sentire cosa ne pensa Angelo Alessandri, presidente della commissione parlamentare "ambiente, territorio e lavori pubblici", finora abbastanza silente su questo tema così delicato.

giovedì 10 marzo 2011

Tubature in cemento amianto, il dovere della verità

L'acqua è un bene pubblico oggi e sarà un bene pubblico domani, con buona pace di chi promuove referendum in tal senso.
Consiglio ai signori promotori, invece, di prestare maggior attenzione alla qualità dell'acqua più che alla sua pubblicità.
Visto che la salute è un bene costituzionalmente garantito (art. 32 co. 1 Cost.), sarebbe bene che si facesse chiarezza sull'esistenza, ancora oggi, di tubature in cemento amianto, poiché, fino ai primi anni '90, queste erano tutte costruite con tale materiale.
E' risaputo che la pericolosità dell'amianto, in particolare delle sue polveri, è stata accertata solo in tempi relativamente recenti: ciò, tuttavia, dovrebbe fungere da ulteriore stimolo per le pubbliche amministrazioni.
Chiedo, pertanto, che il sindaco Delrio si faccia carico di accertare l'effettivo stato della rete idrica reggiana, ed avanzo la medesima richiesta alla presidente Masini, affinché la inoltri ai sindaci della provincia; le pubbliche amministrazioni, inoltre, si devono attivare nei confronti di IREN, gestore pubblico dell'acqua, perché si assuma l'onere di provvedere a sanare le irregolarità che dovessero essere rivelate.
Se certi problemi esistono, occorre porvi rimedio immediatamente; in caso contrario, per dovere di trasparenza ed informazione, i nostri amministratori hanno il dovere di assumersi le loro responsabilità e spiegarci pubblicamente che la situazione è sotto controllo e che non esistono rischi per la salute.

martedì 8 marzo 2011

Fondazione Palazzo Magnani, una sfida reggiana

Solo il tempo ci permetterà di giudicare se la sfida rappresentata dalla costituzione della Fondazione Palazzo Magnani è stata vinta.
La mostra su De Chirico - finalmente un grande evento a Reggio - non può rappresentare un punto di arrivo, bensì un punto di partenza.
Il futuro della Fondazione passa attraverso il coinvolgimento di soggetti privati, ma perché ciò accada è necessaria una programmazione artistico/culturale proiettata sul territorio, pianificata con un diretto coinvolgimento degli sponsor.
Occorre che vi sia un giusto connubio fra l'aspetto culturale e quello più strettamente imprenditoriale; la provincia di Reggio Emilia, dal Po al crinale, è ricca di siti interessanti che attendono solo di essere messi a sistema ed inseriti in circuiti più ampi.
Le risorse turistiche legate alla cultura sono praticamente illimitate, non essendo mai state sondate in modo organico.
Palazzo Magnani deve fungere da richiamo per gli eventi maggiori, e da amplificatore per quelli organizzati dalle amministrazioni locali nei singoli comuni.
Fondamentale, però, è una visione d'insieme dell'offerta turistico/culturale, ed è questo il vero banco di prova della Fondazione.
I grandi eventi sono certamente importantissimi, come sostengo da tempo, ma è basilare che questi abbiano una ricaduta positiva anche nel corso dell'anno, altrimenti rischiano di produrre lo stesso effetto della luna piena nel cielo notturno, che copre le stelle con il suo chiarore, lasciandone solo intuire la presenza.
Lontano dalle manifestazioni principali, si lancino artisti emergenti, si crei un laboratorio culturale, si consenta ai giovani artisti di esporre negli stessi locali dove si sono tenute mostre di respiro internazionale, e lo si faccia con costanza.
Nel frattempo, la Fondazione e la Provincia, unitamente ai privati, si dovrebbero attivare per  realizzare un compiuto progetto turistico/culturale che coinvolga, in modo omogeneo, il maggior numero di soggetti, di concerto con altre istituzioni (penso non solo ai singoli comuni reggiani, ma anche a quelli parmigiani, modenesi, lombardi ed alla regione Emilia Romagna), così da inserirsi organicamente e, per l'appunto, sistematicamente in ambiti ben più ampi di quello provinciale.
Il mio personale auspicio è che il nominando comitato scientifico della Fondazione possa essere rappresentato da personalità di spicco della cultura, reggiana e non, scelte esclusivamente in forza delle loro competenze, onde sgombrare il campo da prevedibili considerazioni, che abbiano piena autonomia nelle loro decisioni.
Visto quel che accade da anni a livello nazionale, l'unica strada veramente percorribile perché la proposta culturale non venga ridimensionata è quella di un rapporto sempre più stretto fra pubblico e privato, ma c'è bisogno di un progetto serio e non autoreferenziale, altrimenti la sfida di cui parlavo in premessa è destinata ad essere persa in partenza.
Noi siamo pronti a collaborare, a confrontarci ed a portare il nostro contributo senza alcun pregiudizio, oltrepassando stantie logiche ideologiche: la nascita della Fondazione è un momento di svolta non per la politica reggiana, ma per tutta la nostra comunità, un'occasione che non può andare sprecata.