Sostituire gradualmente, ma con sistematicità, le residue tubature in cemento amianto presenti nel nostro territorio: questa è l'unica garanzia per essere certi al 100% che non vi siano fibre d'amianto nell'acqua che beviamo, a prescindere dalla loro pericolosità.
La precisa indagine della Procura della Repubblica, senza ingenerare allarmismi, ha evidenziato che l'amianto può effettivamente trovarsi nella nostra acqua, anche se in piccole dosi, e la Procura stessa si è riservata di verificarne la dannosità.
A questo punto, dando seguito alla mozione votata all'unanimità dal consiglio comunale, e nell'attesa di discuterne una analoga - presentata dal sottoscritto - in consiglio provinciale, mi attendo che le amministrazioni reggiane predispongano un piano di sostituzione delle tubature in c/a, a testimonianza della volontà di procedere a dar corso a questo importante intervento.
Pur in tempi di ristrettezze economiche, ritengo questa una priorità: programmare i lavori in un periodo determinato di tempo potrebbe essere la soluzione ottimale per garantire un'adeguata copertura finanziaria agli stessi.
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mercoledì 4 maggio 2011
lunedì 14 marzo 2011
Finalmente una presa di posizione ufficiale del Comune di Reggio sulle tubature in cemento/amianto
Con tardiva, ma provvidenziale, responsabilità, l'assessore Ferrari spende parole importanti sulle tubature in cemento/amianto e sulla loro progressiva sostituzione.
L'assessore non dice nulla di più di quanto già previsto in un decreto ministeriale del 1996, ma è bene che l'amministrazione comunale abbia, finalmente, preso una decisione pubblica e non equivoca.
Per quanto riguarda i costi, ritengo che i cittadini reggiani siano disposti ad accettare tariffe più elevate, conseguenti a lavori utili per la loro salute, piuttosto che per dispendiosi, e per fortuna abbandonati, sistemi di raccolta rifiuti.
Relativamente ai privati, è auspicabile che anche lo Stato faccia la sua parte: sull'argomento, sarei curioso di sentire cosa ne pensa Angelo Alessandri, presidente della commissione parlamentare "ambiente, territorio e lavori pubblici", finora abbastanza silente su questo tema così delicato.
L'assessore non dice nulla di più di quanto già previsto in un decreto ministeriale del 1996, ma è bene che l'amministrazione comunale abbia, finalmente, preso una decisione pubblica e non equivoca.
Per quanto riguarda i costi, ritengo che i cittadini reggiani siano disposti ad accettare tariffe più elevate, conseguenti a lavori utili per la loro salute, piuttosto che per dispendiosi, e per fortuna abbandonati, sistemi di raccolta rifiuti.
Relativamente ai privati, è auspicabile che anche lo Stato faccia la sua parte: sull'argomento, sarei curioso di sentire cosa ne pensa Angelo Alessandri, presidente della commissione parlamentare "ambiente, territorio e lavori pubblici", finora abbastanza silente su questo tema così delicato.
giovedì 10 marzo 2011
Tubature in cemento amianto, il dovere della verità
L'acqua è un bene pubblico oggi e sarà un bene pubblico domani, con buona pace di chi promuove referendum in tal senso.
Consiglio ai signori promotori, invece, di prestare maggior attenzione alla qualità dell'acqua più che alla sua pubblicità.
Visto che la salute è un bene costituzionalmente garantito (art. 32 co. 1 Cost.), sarebbe bene che si facesse chiarezza sull'esistenza, ancora oggi, di tubature in cemento amianto, poiché, fino ai primi anni '90, queste erano tutte costruite con tale materiale.
E' risaputo che la pericolosità dell'amianto, in particolare delle sue polveri, è stata accertata solo in tempi relativamente recenti: ciò, tuttavia, dovrebbe fungere da ulteriore stimolo per le pubbliche amministrazioni.
Chiedo, pertanto, che il sindaco Delrio si faccia carico di accertare l'effettivo stato della rete idrica reggiana, ed avanzo la medesima richiesta alla presidente Masini, affinché la inoltri ai sindaci della provincia; le pubbliche amministrazioni, inoltre, si devono attivare nei confronti di IREN, gestore pubblico dell'acqua, perché si assuma l'onere di provvedere a sanare le irregolarità che dovessero essere rivelate.
Se certi problemi esistono, occorre porvi rimedio immediatamente; in caso contrario, per dovere di trasparenza ed informazione, i nostri amministratori hanno il dovere di assumersi le loro responsabilità e spiegarci pubblicamente che la situazione è sotto controllo e che non esistono rischi per la salute.
Consiglio ai signori promotori, invece, di prestare maggior attenzione alla qualità dell'acqua più che alla sua pubblicità.
Visto che la salute è un bene costituzionalmente garantito (art. 32 co. 1 Cost.), sarebbe bene che si facesse chiarezza sull'esistenza, ancora oggi, di tubature in cemento amianto, poiché, fino ai primi anni '90, queste erano tutte costruite con tale materiale.
E' risaputo che la pericolosità dell'amianto, in particolare delle sue polveri, è stata accertata solo in tempi relativamente recenti: ciò, tuttavia, dovrebbe fungere da ulteriore stimolo per le pubbliche amministrazioni.
Chiedo, pertanto, che il sindaco Delrio si faccia carico di accertare l'effettivo stato della rete idrica reggiana, ed avanzo la medesima richiesta alla presidente Masini, affinché la inoltri ai sindaci della provincia; le pubbliche amministrazioni, inoltre, si devono attivare nei confronti di IREN, gestore pubblico dell'acqua, perché si assuma l'onere di provvedere a sanare le irregolarità che dovessero essere rivelate.
Se certi problemi esistono, occorre porvi rimedio immediatamente; in caso contrario, per dovere di trasparenza ed informazione, i nostri amministratori hanno il dovere di assumersi le loro responsabilità e spiegarci pubblicamente che la situazione è sotto controllo e che non esistono rischi per la salute.
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