Dall'ufficio stampa di FLI Reggio Emilia.
"La realizzazione della stazione mediopadana rappresenta una straordinaria opportunità per Reggio Emilia che avrà, finalmente, l'occasione di essere conosciuta per meriti propri e di non essere più individuata come la città fra Parma e Modena".
Queste le impressioni di Tommaso Lombardini, capogruppo di FLI a Palazzo Allende, sull'intervento del presidente degli industriali Stefano Landi.
"Il presidente ha correttamente parlato di gioco di squadra, invitando gli enti locali a fare sistema ed a concorrere per la realizzazione di obbiettivi tanto ambiziosi quanto necessari, in ciò richiamando la relazione del suo predecessore Borghi, che usò parole simili pochi anni fa. Parole - rimarca Lombardini - che non hanno trovato seguito nel comportamento di comune e provincia".
Secondo Lombardini, occorre che comune e provincia abbiano una visione strategica della città: "non è pensabile, in un mondo globalizzato, fermarsi ai singoli progetti senza armonizzarli in una visione d'insieme: l'area nord della città deve essere valutata come risorsa per tutto il territorio, anche extraprovinciale, altrimenti il rischio è quello di trasformare la costruzione della stazione TAV nell'ennesima cattedrale nel deserto, alla faccia del marketing territoriale o della tanto decantata bella provincia".
A parere di Lombardini, "l'istituzione di una Fondazione per l'innovazione mi sembra un'ottima idea ma, anche in questo caso, è fondamentale il coinvolgimento degli enti locali, che non possono limitarsi a fare da spettatori, ma devono necessariamente giocare un ruolo da protagonista. E' facile - prosegue Lombardini - lodare le proposta altrui ed aderirvi solo all'ultimo momento, dopo averne verificato il successo, magari assumendosi impropriamente anche dei meriti".
"L'auspicio - conclude Lombardini - è che la presidente Masini non si sottragga, come suo solito, al dibattito in consiglio provinciale, come avvenuto sulla stazione dell'Alta velocità, ma che si confronti con maggioranza ed opposizione per garantire un rilancio ad un territorio che, se non è stato abbattuto dalla crisi, è tuttavia stato profondamente scosso dalla stessa".
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mercoledì 22 giugno 2011
giovedì 19 maggio 2011
Approvata la mozione del FLI sull'eliminazione delle tubature in amianto
L'approvazione dell'ordine del giorno del FLI sulla progressiva eliminazione delle tubature in cemento amianto è un ottimo segnale per la comunità reggiana.
In questo modo, la provincia ha messo nero su bianco l'impegno concreto di vigilare ed incentivare le procedure di rimozione delle suddette tubature, a garanzia della salute pubblica.
Registro con soddisfazione che il mio documento è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, ad eccezione di quello di Rifondazione Comunista, che ha preferito utilizzare un importante momento di unità di intenti per pubblicizzare la propria posizione sull'imminente referendum sull'acqua pubblica.
Un peccato, perché un voto all'unanimità avrebbe dato ancora più sostanza ad una battaglia di civiltà.
Non male per un partito fantasma!
Ecco il testo dell'ordine del giorno:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia
considerato
che da anni è nota l'estrema pericolosità delle fibre e delle polveri d'amianto;
che, fino agli inzi degli anni '90, le tubature dell'acqua sono state realizzate prevalentemnte in cemento/amianto;
che la norma di riferimento per l´amianto, DM 14.5.96 all'Allegato 3, pur rimandando a quanto riferito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), cioè che "non esiste alcuna prova seria che l'ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell´acqua potabile", pone l´attenzione sul possibile rilascio di fibre da tubazioni o serbatoi in C/A, soprattutto in relazione alla aggressività delle acque (parametro quest´ultimo già considerato nella precedente circolare ministeriale n. 42 del 1986);
che il citato DM citato richiama l´attenzione delle competenti amministrazioni ad un controllo dello stato di conservazione delle reti nonché ad una rapida e progressiva sostituzione di tubazioni e serbatoi in C/A (si veda, a proposito, anche il sito dell'Arpa della regione Emilia Romagna: http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/amianto/generale_1337.asp);
che, in data 7.3.2011, il consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato, all'unanimità, una mozione avente ad oggetto la verifica di presenza di amianto nelle acque potabili ed il conseguente impegno, a partire dal 2012 e con un piano pluriennale, alla sostituzione di tutte le condutture dell’acqua domestica, costruite in cemento amianto, presenti nel comune di Reggio;
ritenuto
necessario che su una questione così delicata vi sia, da parte delle amministrazioni pubbliche e di IREN, gestore della rete idrica, una chiarezza assoluta,
tutto ciò premesso,
impegna la Giunta
ad attivarsi nei confronti delle amministrazioni comunali reggiane, affinché, tramite IREN, eseguano un monitoraggio delle proprie reti idriche, verificando la presenza di amianto nelle acque potabili e, conformemente a quanto già previsto per il comune capolugo, istituiscano un piano pluriennale finalizzato alla sostituzione di tutte le condutture dell'acqua domestica, costruite in C/A, presenti sul loro territorio.
Reggio Emilia, lì 9.3.2011
Tommaso Lombardini
Futuro e libertà per l'Italia
In questo modo, la provincia ha messo nero su bianco l'impegno concreto di vigilare ed incentivare le procedure di rimozione delle suddette tubature, a garanzia della salute pubblica.
Registro con soddisfazione che il mio documento è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, ad eccezione di quello di Rifondazione Comunista, che ha preferito utilizzare un importante momento di unità di intenti per pubblicizzare la propria posizione sull'imminente referendum sull'acqua pubblica.
Un peccato, perché un voto all'unanimità avrebbe dato ancora più sostanza ad una battaglia di civiltà.
Non male per un partito fantasma!
Ecco il testo dell'ordine del giorno:
ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia
considerato
che da anni è nota l'estrema pericolosità delle fibre e delle polveri d'amianto;
che, fino agli inzi degli anni '90, le tubature dell'acqua sono state realizzate prevalentemnte in cemento/amianto;
che la norma di riferimento per l´amianto, DM 14.5.96 all'Allegato 3, pur rimandando a quanto riferito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), cioè che "non esiste alcuna prova seria che l'ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell´acqua potabile", pone l´attenzione sul possibile rilascio di fibre da tubazioni o serbatoi in C/A, soprattutto in relazione alla aggressività delle acque (parametro quest´ultimo già considerato nella precedente circolare ministeriale n. 42 del 1986);
che il citato DM citato richiama l´attenzione delle competenti amministrazioni ad un controllo dello stato di conservazione delle reti nonché ad una rapida e progressiva sostituzione di tubazioni e serbatoi in C/A (si veda, a proposito, anche il sito dell'Arpa della regione Emilia Romagna: http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/amianto/generale_1337.asp);
che, in data 7.3.2011, il consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato, all'unanimità, una mozione avente ad oggetto la verifica di presenza di amianto nelle acque potabili ed il conseguente impegno, a partire dal 2012 e con un piano pluriennale, alla sostituzione di tutte le condutture dell’acqua domestica, costruite in cemento amianto, presenti nel comune di Reggio;
ritenuto
necessario che su una questione così delicata vi sia, da parte delle amministrazioni pubbliche e di IREN, gestore della rete idrica, una chiarezza assoluta,
tutto ciò premesso,
impegna la Giunta
ad attivarsi nei confronti delle amministrazioni comunali reggiane, affinché, tramite IREN, eseguano un monitoraggio delle proprie reti idriche, verificando la presenza di amianto nelle acque potabili e, conformemente a quanto già previsto per il comune capolugo, istituiscano un piano pluriennale finalizzato alla sostituzione di tutte le condutture dell'acqua domestica, costruite in C/A, presenti sul loro territorio.
Reggio Emilia, lì 9.3.2011
Tommaso Lombardini
Futuro e libertà per l'Italia
giovedì 10 marzo 2011
Tubature in cemento amianto, il dovere della verità
L'acqua è un bene pubblico oggi e sarà un bene pubblico domani, con buona pace di chi promuove referendum in tal senso.
Consiglio ai signori promotori, invece, di prestare maggior attenzione alla qualità dell'acqua più che alla sua pubblicità.
Visto che la salute è un bene costituzionalmente garantito (art. 32 co. 1 Cost.), sarebbe bene che si facesse chiarezza sull'esistenza, ancora oggi, di tubature in cemento amianto, poiché, fino ai primi anni '90, queste erano tutte costruite con tale materiale.
E' risaputo che la pericolosità dell'amianto, in particolare delle sue polveri, è stata accertata solo in tempi relativamente recenti: ciò, tuttavia, dovrebbe fungere da ulteriore stimolo per le pubbliche amministrazioni.
Chiedo, pertanto, che il sindaco Delrio si faccia carico di accertare l'effettivo stato della rete idrica reggiana, ed avanzo la medesima richiesta alla presidente Masini, affinché la inoltri ai sindaci della provincia; le pubbliche amministrazioni, inoltre, si devono attivare nei confronti di IREN, gestore pubblico dell'acqua, perché si assuma l'onere di provvedere a sanare le irregolarità che dovessero essere rivelate.
Se certi problemi esistono, occorre porvi rimedio immediatamente; in caso contrario, per dovere di trasparenza ed informazione, i nostri amministratori hanno il dovere di assumersi le loro responsabilità e spiegarci pubblicamente che la situazione è sotto controllo e che non esistono rischi per la salute.
Consiglio ai signori promotori, invece, di prestare maggior attenzione alla qualità dell'acqua più che alla sua pubblicità.
Visto che la salute è un bene costituzionalmente garantito (art. 32 co. 1 Cost.), sarebbe bene che si facesse chiarezza sull'esistenza, ancora oggi, di tubature in cemento amianto, poiché, fino ai primi anni '90, queste erano tutte costruite con tale materiale.
E' risaputo che la pericolosità dell'amianto, in particolare delle sue polveri, è stata accertata solo in tempi relativamente recenti: ciò, tuttavia, dovrebbe fungere da ulteriore stimolo per le pubbliche amministrazioni.
Chiedo, pertanto, che il sindaco Delrio si faccia carico di accertare l'effettivo stato della rete idrica reggiana, ed avanzo la medesima richiesta alla presidente Masini, affinché la inoltri ai sindaci della provincia; le pubbliche amministrazioni, inoltre, si devono attivare nei confronti di IREN, gestore pubblico dell'acqua, perché si assuma l'onere di provvedere a sanare le irregolarità che dovessero essere rivelate.
Se certi problemi esistono, occorre porvi rimedio immediatamente; in caso contrario, per dovere di trasparenza ed informazione, i nostri amministratori hanno il dovere di assumersi le loro responsabilità e spiegarci pubblicamente che la situazione è sotto controllo e che non esistono rischi per la salute.
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