sabato 25 settembre 2010

Ahi serva Italia di dolore ostello...

L'Italia è un paese strano.
Un galantuomo viene messo alla berlina per fatti che non ha commesso, ma questo galantuomo ha il coraggio, tipico solo dei grandi, di scusarsi, qualora il suo comportamento si dovesse rivelare inopportuno.
Non ricordo politici che abbiano mai avuto il coraggio di guardare gli Italiani negli occhi raccontando non una comoda storiella, ma la verità dura e cruda.
Ci sono altri politici, con ben altre dure e crude verità da rivelare, che oggi dovrebbero provare un po' di vergogna, anche se penso che non ne abbiano l'umiltà né, tanto meno, la capacità.
Speriamo che, per l'ennesima volta, in Italia non siano i soliti ricchi furbi ad avere la meglio.

Pernacchie

La lega ci fa le pernacchie?
E allora noi compreremo gli ombrelli.
Alè!

giovedì 23 settembre 2010

Clamoroso a Topolina!

Clamoroso scoop!
Sembra che Topolino, il celebre topo detective, famoso per la sua incorruttibilità, affittasse in nero una casa all'amico Pippo.
Sull'episodio sta investigando il commissario Basettoni.
Pare che le indagini siano partite da dalle rivelazioni di Macchia Nera su presunti fondi detenuti all'estero dal topo moralizzatore, e riprese da un sito web gestito da Amelia, la strega vesuviana. Le scottanti dichiarazioni sono poi rimbalzate sui giornali di Topolinia.
Secondo Macchia Nera, stando alle rivelazioni dei bene informati, il Mousegate potrebbe vedere implicati anche il celebre faccendiere Paolino Paperino, e sarebbe già pronta una rogatoria internazionale da inviare a Paperopoli, per verificare il coinvolgimento di quest'ultimo.
Attendiamo con ansia gli sviluppi di questa clamorosa inchiesta.

Ma va'?

I servizi segreti smentiscono un loro coinvolgimento nella vicenda della famigerata casa di Montecarlo donata ad AN.
Be', c'è da stupirsi?
Che avrebbero dovuto dire: "si, è vero, siamo stati noi"?!?
Se si chiamano servizi "segreti" è proprio perché quello che fanno è coperto, per l'appunto, dal segreto.
Ahi serva Italia di dolore ostello...

mercoledì 22 settembre 2010

Help

Strana mattinata...
Esco di casa convinto di essere quasi guardabile, e mi accorgo di essere vestito come Cicchitto... Primo trauma.
Guardo le notizie ANSA, e scopro che il mitico ex arbitro Byron Moreno (quello di Italia - Corea, per intenderci...) è stato beccato con 6 kg di coca. Questo non è un trauma, ma è una notizia decisamente surreale.
Attendo evoluzioni della giAnteprimaornata, si prospettano interessanti!

lunedì 20 settembre 2010

Terza gamba

Mi scuseranno i lettori più sensibili, ma il dibattito sulla terza gamba è abbastanza... inquietante...!
Siamo sul baratro dei doppi sensi più beceri, manco fossimo in uno di quei mitici film di Alvaro Vitali...
Ma vi pare? Sentite un po':
"La maggioranza si regge anche sulla terza gamba"
""La terza gamba è inutile per camminare, anzi, potrebbe creare intralcio" (questa l'ha detta Calderoli, il doppio senso non è cercato, ma è comunque geniale)
"Il riconoscimento della terza gamba rafforza la maggioranza"
"Ben venga la terza gamba"
Più che una maggioranza di governo - che pure esiste, discussione sugli arti in eccesso a parte - sembra di parlare della dea Kalì.
Ora speriamo di passare dall'ortopedia alla politica, l'Italia ne sarebbe grata.

Stop al degrado in centro

Dall'Ufficio Stampa di Futuro e Libertà, un mio intervento sul degrado in centro storico a Reggio, buona lettura!


<Per riqualificare il centro storico non bastano qualche intervento di make-up e un elenco di buone intenzioni>. Lo dice il leader reggiano di Futuro e Libertà, Tommaso Lombardini, prendendo spunto dall'ennesimo episodio di criminalità in via Secchi. <Da troppi anni intere zone della città storica sono abbandonate a loro stesse, - afferma Lombardini - dimenticate dalla giunta Delrio che ha fatto della riqualificazione urbana un cavallo di battaglia: è utile ricordare che l'assessore Mimmo Spadoni due anni fa, salutando la fine dei lavori di riqualificazione di piazza Martiri del 7 Luglio, aveva detto che "le città belle producono gente bella". Con gli slogan , però, non si va da nessuna parte e lo dimostrano i recenti fati di cronaca>.

Secondo Lombardini non si può nemmeno fare coincidere il problema del degrado con quello dell'immigrazione: <Il rispetto della legalità e la tutela dell'ordine pubblico sono fondamentali, ma non è con la caccia allo straniero e nemmno con la sola repressione che possiamo pensare di dare risposte efficaci: il problema è molto più complesso, e non si può risolvere con battaglie demagogiche, che rischierebbero solo di acuire lo scontro sociale.>.

<Al contrario - sostiene il leader di Futuro e Libertà - servirebbe un'operazione  di ampio respiro culturale che comprenda politiche per
l'integrazione e partecipazione: i cittadini che vogliono fare qualcosa di buono per la loro città non devono essere lasciati soli. Per fare ciò serve però una visione di insieme del centro come spazio vivo e vitale, cuore pulsante di una città altrettanto viva. Negli ultmi anni invece abbiamo visto pochissime iniziative di alto livello, sono andati perduti spazi d aggregazione per i giovani, negozi e locali chiudono i battenti; spazi che potrebbero essere recuperati e utilizzati marciscono nel degrado. Dobbiamo - conclude Lombardini - invertire la rotta subito, o prima che sia troppo tardi: Futuro e Libertà sarà in prima linea in questa battaglia, pronta al dialogo con tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Reggio Emilia>.

venerdì 17 settembre 2010

Velocità

Dinamismo, velocità, attualità, futuro.
Chi si ferma è perduto: o la politica torna ad occuparsi delle prospettive della nazione, o finiremo in un buco nero.
Siamo già quasi sull'orizzonte degli eventi, il punto di non ritorno è ad un passo.
Possibile che tanta gente abbia problemi di vista così gravi?
Il punto è che per la vita di tutti i giorni ci sono le lenti a contatto e gli occhiali, ma per cercare di vedere oltre la punta del proprio naso non c'è rimedio.
Al massimo si fanno due sondaggi e, se vanno male, si cambia strategia. 
Il consenso popolare è fondamentale, ed è giusto verificare che il proprio operato sia gradito, ma pensare che siano gli istituiti demoscopici a guidare le scelte politiche è agghiacciante.

lunedì 13 settembre 2010

Frecce Tricolori battono Padania

Rivolto, provincia di Udine, 300mila persone per assistere allo spettacolo delle Frecce Tricolori, orgoglio italiano nel mondo.
Venezia, poco più di 35mila persone plaudono all'ennesima difesa dell'inesistente Padania.
I numeri non sono tutto nella vita, ma a volte sono davvero utili.

giovedì 9 settembre 2010

Perché ho scelto Futuro e Libertà per l'Italia

Mi ero ripromesso di non parlare troppo di politica, ma gli eventi recenti me lo impongono.
Molti hanno apprezzato la mia scelta di dimettermi da vice coordinatore provinciale del PDL all'indomani di Mirabello, dicendomi che, pur non condividendo la strada che ho deciso di intraprendere, stavo facendo la cosa giusta, lasciando un incarico in un partito del quale, de facto, non facevo più parte.
Non era una scelta dovuta, come qualcuno, porco argutamente ma maliziosamente, ha fatto notare. Altri, nella mia stessa posizione, non hanno fatto altrettanto, anche se ora Italo Bocchino ha dichiarato che tutti gli aderenti a FLI dovranno lasciare i loro incarichi nel PDL. Mentre tornavamo da Mirabello, ho parlato con i ragazzi che avevano incarichi nel PDL reggiano, ed ho chiesto loro di rassegnare, unitamente a me, le loro dimissioni da quegli stessi incarichi. Non c'è stato nemmeno bisogno di discutere, abbiamo condiviso fin da subito questa impostazione. Ho anticipato i tempi, e ne sono orgoglioso!
Fatta questa premessa, veniamo al sodo.
Perché Futuro e Libertà?
Perché credo che, finalmente, la destra politica italiana abbia compituo il passo decisivo verso l'Europa.
Alleanaza Nazionale è stata una incompiuta, e nemmeno troppo splendida: AN, per come era stata pensata, doveva essere quello che il PDL ha provato ad essere, e cioè il partito degli Italiani (non in senso razziale, ovviamente, ma nell'interpretazione sarkoyziana e cioè che è italiano chi ama l'Italia), un grande partito nazionale, liberale, conservatore, europeo.
Con la nascita di Forza Italia sul finire del 1993, il percorso di AN si arrestò, avendo Berlusconi intercettato una buona parte di quegli elettori che avrebbero potuto appoggiare la costituenda formazione politica di Fini, già da tempo teorizzata da Pinuccio Tatarella.
AN, quindi, si fermò in mezzo ad un guado, non riuscendo a fare l'ultimo e decisivo passo verso una destra moderna ed europea. Fu un peccato, soprattutto perché, in mezzo al guado, si fermò anche parte dell'innovazione politica: si declinavano i valori di sempre, ma non si riusciva, letteralmente, a lanciare il cuore oltre l'ostacolo ed, in particolar modo, non si riusciva ad attualizzare alla realtà, soprattutto a quella futura, il nostro schema di riferimento ideale/valoriale.
Si parlava di immigrazione solo con riferimento alla sicurezza, senza elaborare politiche di più ampio respiro, che prevedessero l'integrazione come fine ultimo. Le parole "respingimento" ed "integrazione" sembravano segnate da un'inevitabile dicotomia, e, così facendo, abbiamo perso l'opportunità di iniziare a pensare l'Italia multirazziale del futuro, illudendoci che l'immigrazione potesse essere fermata. Il nostro errore principale è stato quello di soffermarci sul presente, non riuscendo a comprendere - o non volendo - che se era, ed è tuttora, giustissimo essere inflessibili con chi delinque, avremmo perso, senza nemmeno combatterla, la sfida del futuro, tutta fondata intorno all'integrazione.
Sui temi etici, invece, si era persa di vista la tradizionale visione laica - e non laicista - dello Stato: a prescindere da come la si pensi sui singoli temi (aborto, eutanasia, fecondazione assistita etc.), non è pensabile che lo Stato dica cosa sia giusto o cosa non lo sia. L'Italia non è una repubblica confessionale, ma, vale la pena ribadirlo, uno stato laico, che deve il massimo rispetto alla Chiesa, ma che da essa deve tenersi distinto. Un esempio valga per tutti: sono stato, sono, e sarò sempre contrario all'aborto, ma riterrei un'aberrazione che lo Stato lo rimettesse, come alcuni vorrebberro, fuori legge. Lo Stato, come già accade con la Legge 194 (che, si dica per inciso, andrebbe meglio applicata, ma questo è un altro discorso), disciplina questa dolorosissima materia, e, giustamente, non c'è altro che possa fare. I conti li dobbiamo fare con la nostra coscienza, non è lo Stato che deve sostituirsi ad essa.
Ma c'è un aspetto che, più di altri, Futuro e Libertà riesce a cogliere, e che AN ha solo sfiorato.
Gianfranco Fini, nel corso del congresso di scioglimento di AN, disse che il PDL non sarebbe stato un partito di destra, ma qualcosa di completamente nuovo. Superati gli svenimenti in sala, mio compreso, abbiamo iniziato a ragionare su quella frase, che apriva scenari fino ad allora inediti.
Tramontata l'era delle ideologie, era finalmente giunto il momento di iniziare il tempo delle idee e dei valori, slegati dalla ottocentesca/novecentesca visione destra versus sinistra, nella quale erano relegati.
Non era più il tempo, per dirla alla Jannacci, di Destra-Sinistra, ma si apriva (si sarebbe dovuta aprire) una nuova era.
Il PDL, in buona sostanza, sarebbe dovuto diventare il primo partito post ideologico, e divenire l'archetipo del partito di inizio XXI secolo.
Sfortunatamente per il PDL, e per l'Italia, questa visione dinamica, propulsiva, innovativa di partito, si è incartata su mille problemi, di cui solo pochissimi erano di natura politica. Il resto è storia recente.
Futuro e Libertà, invece, cerca di rompere quegli schemi, quegli steccati ideologici sui quali molti partiti hanno costruito le loro fortune: FLI cerca di cogliere lo spirito più profondo e vero che aveva portato alla creazione del PDL, lanciando una sfida a tutti coloro che hanno il coraggio di immaginare il futuro e che, quotidianamente, cercano di realizzarlo.
Ci sono tante altre ragioni che mi hanno spinto ad abbracciare il progetto di Fini, ma su quelle tornerò nei prossimi giorni, con singole e più dettagliate spiegazioni, sperando, almeno per ora, di aver fatto un po' di chiarezza.

martedì 7 settembre 2010

Mirabello vista da Luca Telese

Questo pezzo di Luca Telese rende perfettamente l'idea di cosa abbia significato Mirabello. Buona lettura!
Il sincretismo dei finiani

La svolta di Fini

<A Mirabello una svolta epocale, noi non torneremo indietro>.
All'indomani dello storico discorso del presidente della Camera, Tommaso Lombardini lancia la sfida di Futuro e Libertà a Reggio Emilia. Non c'è stato nemmeno il tempo del processo politico e dell'"epurazione" dei finiani reggiani: a Mirabello c'è stato un giro di boa della storia politica italiana ed è già il momento di parlare di idee, di progetti, di politica con la P maiuscola.
<Lunedì, con gli amici che hanno incarichi nel Pdl, ho rassegnato le mie dimissioni da vice coordinatore vicario: - spiega Lombardini - una decisione coerente con quanto ho annunciato nel corso dell'ultimo coordinamento provinciale del partito del 2 agosto scorso>. Una scelta inevitabile se è vero, come ha detto Fini, che il Pdl non esiste più, ma è rimasta solo Forza Italia allargata.

<E' eresia parlare di responsabilità, meritocrazia, legalità? E' forse un tradimento volere, anzi pretendere, uno Stato che tuteli e protegga la gente onesta e non i malfattori, i corrotti e i mafiosi?- attacca Lombardini - Eppure sono questi, in estrema sintesi, i concetti ribaditi con forza da Fini a Mirabello, i punti sui quali costruire il futuro del nostra Paese. Si tratta di valori che diventeranno le fondamenta di un progetto politico a Reggio Emilia, città che non è estranea a piccole e grandi "cricche", che deve fare i conti con il cancro delle mafie che stanno aggredendo il tessuto economico e sociale. Una città vittima di politiche clientelari e di un reticolo di interessi che nulla hanno a che fare con il bene della polis e della sua comunità. Se è una eresia parlare di tutto ciò, allora posso dire con orgoglio: sì, siamo eretici>.

Eretici forse, ma un po' più dei quattro gatti che qualcuno si immaginava. <I reggiani che erano a sentire Fini a Mirabello - continua Lombardini - in larga parte erano giovani e giovanissimi. Alcuni di loro con la politica non hanno mai avuto a che fare per ragioni anagrafiche mentre altri sono tornati ad appassionarsi dopo anni di lontananza causata dallo sconforto e dalla sfiducia. Quello che sta avvenendo sta ridando speranza a tanta gente che ormai l'aveva persa. E sono pronto a scommettere che saremo sempre di più. >

A chi parla di tradimento, Lombardini risponde con decisione: <Fini non ha tradito nessuno, né il Governo, né i valori che per anni sono stati al centro dell’azione politica della destra italiana. Se c'è qualcuno che ha tradito è chi ha svuotato di ogni significato parole come legalità, democrazia, coraggio, solidarietà. Degli slogan non ce ne facciamo nulla. Io sono convinto che dobbiamo dare vita, per citare Montanelli, a una destra veramente liberale, una destra che si sente oltraggiata dall'abuso che ne fanno gli attuali contraffattori>.

A cura dell'ufficio stampa di Futuro e libertà - Reggio Emilia

lunedì 6 settembre 2010

Discorso integrale Fini a Mirabello

Per chi volesse vederlo, lascio il link dell'intervento integrale di Fini a Mirabello (Fini a Mirabello, video integrale); per chi preferisse leggerlo, suggerisco quest'altro link (testo intervento Fini).
Buon approfondimento!

Borriello, Roma e Unicredit, le priorità delle banche italiane

Ieri a Mirabello è successo qualcosa di davvero importante, ma ne parlerò in un altro momento.
Ora, invece, vorrei condividere qualcosa che mi ha fatto davvero riflettere.
Chi segue il calcio sa che la Roma ha acquistato dal Milan l'attaccante della nazionale Marco Borriello.
Chi segue il calcio, sa anche che la Roma Calcio, società quotata in Borsa, aveva debiti per centinaia di milioni di euro.
Chi segue il calcio giocato, forse non sa che Roma, Unicredit ed Italpetroli sono tre attori di una medesima recita (per qualche info in più vi rimando a questi due link: Vendita AS Roma ; Accordo Roma - Unicredit - Italpetroli).
Come tutti sanno, e non solo gli appassionati di calcio, oggi chiedere un finanziamento in banca per un giovane, per un'impresa che attraversa un momento di difficoltà, per una famiglia, è diventato un'autentica impresa.
Le banche hanno dimenticato la loro natura, la loro ragione sociale di "istituti di credito", dedicandosi principalmente alla speculazione finanziaria, il più delle volte sulla pelle di clienti non propriamente milionari.
E Marco Borriello? E la Roma? E Unicredit?
Be', intanto Unicredit ha accettato delle condizioni per il salvataggio della Roma Calcio che, se proposte da qualunque privato, persona fisica o imprenditore, sarebbero state rigettate quasi con disprezzo.
E' vero che dietro la Roma c'è la famiglia Sensi, e dietro ancora Italpetroli, ma le scatole girano ugualmente: la sensazione, per non dire la certezza, è che le banche si facciano grandi con i piccoli e piccoli con i grandi.
L'acquisto di Borriello, quindi, è stato vagliato da Unicredit, che ha valutato l'operazione prima di dichiararsi favorevole.
Con la crisi del mondo del lavoro e le difficoltà per giovani ed imprese di ricevere credito dalle banche, questa notizia mi riempie davvero il cuore di gioia.
E' troppo chiedere ai signori banchieri di tornare a fare il loro mestiere ed a credere ed investire nei giovani e nelle imprese, anziché continuare a lanciarsi nel meraviglioso mondo della speculazione finanziaria?
Dalla crisi si esce tutti insieme, e sarebbe bello che le banche abbandonassero l'immagine ipocrita che forniscono di loro con le pubblicità martellanti che ci propinano ogni giorno.
Meno pubblicità, più fiducia e concretezza, e forse le cose funzionerebbero un po' meglio.

sabato 4 settembre 2010

Libertà

Divertente dialogo tenutosi qualche giorno fa e relativo alla visita di Gheddafi in Italia: "Certo che in Italia chiunque può dire qualunque cosa". "Si, tutti tranne Fini". Ditemi voi se non è vero...!

venerdì 3 settembre 2010

Ben trovati!

Molti mi prendono bonariamente in giro perché inserisco la parola "futuro" in tutti i miei discorsi.
Mi rendo conto che, in fondo, non hanno tutti i torti: ho costellato di "futuro" anche la stessa homepage di questo blog...! Ma il futuro (e dai!) è anche utilizzare la tecnologia e le risorse del presente in modo innovativo. Mi sono reso conto che, dopo tanti anni nei quali faccio - o tento - di fare politica, la mia presenza su internet si limitava ad un account, peraltro gestito in modo molto discreto, su facebook. Che credibilità posso avere se rompo le scatole a tutti con 'sto benedetto futuro senza nemmeno un mio blog?!? Che poi, parliamoci francamente, non è nemmeno una novità, ma occorre comunque stare al passo con i tempi!
Prometto che non parlerò solo di politica, anche perché se ne parla pure troppo e spesso a sproposito.
La rete è libertà, di pensiero e di parola, e credo che il modo migliore per conoscere i veri pensieri di chi fa politica sia quello di scrutare, per quanto possibile, nella sua quotidianità, anche perché dovrebbe esserci una certa coerenza fra la vita di tutti i giorni e le proposte pubbliche, anche se il fatto che abbia utilizzato il condizionale è già abbastanza significativo...
Ok, mi sono dilungato a sufficienza, prometto di scrivere con una discreta assiduità, compatibilmente con le esigenze di lavoro e... di vita privata!
Buona giornata e buon fine settimana a tutti!