lunedì 29 novembre 2010

Una pallottola spuntata...

E' morto Leslie Nielsen... Cavolo, fra "L'aereo più pazzo del mondo" e la serie "Una pallottola spuntata" è stato il  protagonista di film mitici... Ci mancherà...!

giovedì 25 novembre 2010

Una persona per bene

In un momento in cui cui si è perso non solo il senso dello Stato, ma anche il senso della misura, credo che le parole di una persona per bene valgano più di mille inutili e retorici discorsi...

« Anna carissima,
è il 25.2.1975 e sono pronto per il deposito dello stato passivo della B.P.I., atto che ovviamente non soddisferà molti e che è costato una bella fatica. Non ho timori per me perché non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente dì ogni colore e risma non tranquillizza affatto. E' indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il paese. Ricordi i giorni dell'Umi, le speranze mai realizzate di far politica per il paese e non per i partiti: ebbene, a quarant'anni, di colpo, ho fatto politica e in nome dello Stato e non per un partito. Con l'incarico, ho avuto in mano un potere enorme e discrezionale al massimo ed ho sempre operato - ne ho la piena coscienza - solo nell'interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione, anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi dopo. I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto [... ] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o si chiami Europa. Riuscirai benissimo, ne sono certo, perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell'altro.. Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi (...)
Giorgio  »

In ricordo di Giorgio Ambrosoli, un Italiano.

lunedì 15 novembre 2010

Forse stiamo esagerando

Non voglio scendere nel merito del problema, ma mi fermo ad una considerazione: l'idea di sciogliere solo una delle due Camere, quella dove c'è "qualche problema", non riesce nemmeno a farmi sorridere.
Temo che il punto di non ritorno sia stato abbondantemente superato, inizio a pensare che quanto scritto da Galli della Loggia sul Corriere in merito ai consiglieri del presidente Berlusconi sia tristemente vero...

giovedì 11 novembre 2010

Apprendo dall'ANSA che è morto il tassista picchiato a Milano per aver investito ed ucciso un cane...
Che enorme tristezza...
Purtroppo, quel gesto di violenza, si inserisce in un sistema di disvalori che sta colpendo il nostro paese: la prostituzione, fisica ed intellettuale (ah quanto ci manchi mr. Mou...!), è vista come uno strumento per arrivare al successo; genitori prendono a sberle un preside; per un cane si toglie la vita ad una persona e così via...
C'è un'unica consolazione: siamo quasi al fondo del barile, difficile scendere più in basso, speriamo solo di non sfondarlo...

mercoledì 10 novembre 2010

Fra falchi e colombe, scelgo la politica

La prima convention di Futuro e Libertà ha segnato un momento fondamentale per la politica italiana, per certi versi addirittura storico.
Per 17 anni, la vita politica è stata bloccata in un, a volte stucchevole, referendum sulla persona di Silvio Berlusconi, e già questa rappresenta un'anomalia nella anomalia. La contestazione, infatti, non riguardava le idee o le proposte di Berlusconi e della sua coalizione, ma era rivolta all'uomo Berlusconi, all'imprenditore Berlusconi, al presidente del consiglio Berlusconi, al leader dell'opposizione Berlusconi.
Molti si battevano e si stracciavano le vesti per le leggi ad personam, concentrando l'attenzione della nazione su problemi assolutamente secondari rispetto a quelli reali dei cittadini.
Non bisogna colpevolizzare il presidente del consiglio oltre quelle che sono le sue (tante) responsabilità: se i problemi dei giovani, dell'occupazione, del mondo del lavoro, dell'ambiente, dell'innovazione etc. sono passati in secondo piano così a lungo, è stato anche perché l'attuale opposizione ha sempre strumentalmente preferito attaccare Berlusconi per i suoi limiti più palesi, ma meno dannosi per la comunità, anziché inchiodarlo alla mancata realizzazione di quelle riforme tanto invocate e promesse e mai attuate.
Questo gioco al massacro non ha fatto altro che dividere e lacerare un paese che, invece, avrebbe avuto un disperato bisogno di recuperare un sentimento nazionale e, perché no?, patriotico per uscire dalle secche in cui si era arenato dopo tangentopoli.
Da confronto di idee a confronto di personalità: la sinistra non aveva nessuna speranza di battere Berlusconi sul suo terreno, ed infatti, cercando di imitarne il modello, probabilmente anche in modo inconsapevole, ha finito per copiarne i vizi  ma non i pregi, che pure esistevano.
In questo scenario, era maturata, nel centrodestra, una concezione quasi mistica di Silvio Berlusconi: non solo il leader era sempre e comunque lui - bisogna ammettere che questo riconoscimento se lo era meritato sul campo, pur non giocando ad armi pari con i suoi colleghi, ma questo ragionamento meriterebbe una più ampia ed approfondita discussione - ma non era nemmeno pensabile che potesse esistere alcuna forma di contestazione al suo operato.
Più che di cesarismo, in effetti, ci si avvicinava ad una sorta di dogmatismo pagano, in cui la parola e le azioni di Berlusconi erano sempre vere e giuste a prescindere, senza se e senza ma. Insomma, dopo "il duce ha sempre ragione", si era arrivati all'assioma "il presidente (scontato e sottinteso che il presidente in questione fosse B.) ha sempre ragione", con il corollario solo apparentemente pleonastico "e chi lo contraddice ha sempre torto e, nei casi peggiori, è pure un comunista". Alla faccia del pensiero liberale!
Ciò che sembrava davvero impossibile era mettere in discussione il premier.
E' vero che i vari sistemi elettorali che si sono succeduti hanno creato un semipresidenzialismo de facto, anche se non recepito in Costituzione, ma da qui all'intangibilità del presidente del consiglio il passo è lungo.
Ecco, Gianfranco Fini, forse con ritardo, forse in modo molto pesante, ma certamente senza ipocrisia, ha fatto una cosa del tutto normale: ha detto che le cose, così come si trovavano, non potevano più andare avanti.
Il presidente della Camera è stato certamente più onesto di tanti personaggi orbitanti intorno a Berlusconi, che dietro un servilismo estremo, celavano il segreto e ben celato desiderio di prendere il potere, non il posto, del capo, appena questi fosse venuto meno (politicamente parlando).
Queste persone hanno fatto molto peggio al PDL ed a Berlusconi, e conseguentemente all'Italia, di qualunque affermazione di Fini.
La politica, se non mette in discussione i suoi attori, rischia davvero di diventare una rappresentazione dell'effimero, una recita con personaggi che tutto vogliono fare tranne che cercarsi un autore, preferendo scegliersi un padrone.
Fini ha solo ricordato, a Berlusconi ed all'Italia, che nessuno è perfetto, che tutti possiamo essere messi in discussione e che l'interesse comune viene prima dell'affermazione personale.
Per questo, oggi, non mi voglio interessare di ornitologia, credo che il ritorno alla politica sia molto più importante: se davvero Berlusconi vorrà sopravvivere a se stesso e riproporsi alla guida della nazione, non dovrà farsi guidare dal suo enorme ego, ma dovrà scegliere la dialettica ed il confronto, cioè gli strumenti che permettono di trasformare la politica politicante in qualcosa di più grande ed importante, per tutti noi e per la nostra Italia. 

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