martedì 22 marzo 2011

Condanna per le scritte di minaccia e la rissa in Sala del Tricolore

Esprimo la mia piena condanna per le scritte minacciose comparse sui muri della città nei confronti di personalità del mondo sociale, politico ed imprenditoriale.
Desidero, altresì, criticare fortemente ciò che è accaduto lunedì pomeriggio in Sala del Tricolore, a prescindere dalle responsabilità dei singoli, che dovranno essere accertate nelle sedi opportune: chi ricopre ruoli pubblici, in particolare quelli elettivi, ha il dovere mantenere un atteggiamento decoroso ed adeguato all'incarico svolto.
Non si può chiedere il rispetto delle regole e pretendere fermezza se, con il proprio atteggiamento, ci si comporta in questo modo: che esempio possiamo offrire alla cittadinanza? Il 17 marzo la Sala del Tricolore era gremita di visitatori desiderosi di scoprire il luogo di origine della nostra bandiere, da lì a pochi giorni, in una sorta di surreale contrappasso, si è tramutata in una specie di arena per il pugilato.
Così facendo, peraltro, si è persa un'importante occasione per dimostrare fermezza ed unità d'intenti nel condannare le scritte di cui parlavo in precedenza: una gioia - si fa per dire - per i titolisti dei giornali, un brutto momento per la società reggiana.

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