venerdì 1 ottobre 2010

Clima avvelenato

L'attentato al direttore di Libero deve farci riflettere.
Un episodio del genere rischia di portare indietro le lancette del tempo, ad una stagione politica e sociale che speravamo, illudendoci, che fosse tramontata per sempre.
Per quanto non abbia condiviso una virgola di quanto scritto da Belpietro negli ultimi mesi, non posso che rimanere inorridito davanti ad un gesto così grave.
Il petardo che ha quasi colpito Bonanni alla festa del PD, l'agguato a Belpietro e tanti altri segnali dovrebbero metterci in guardia: al di fuori della polemica politica, c'è qualcuno che vorrebbe che la nostra nazione ripiombasse in uno stato di anarchia.
In questo momento, le Istituzioni devono far sentire la loro presenza, e noi, da cittadini, dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte, guai se lasciassimo che a prevalere fossero i sentimenti di parte: contro certi gesti non può che esservi un unico e compatto fronte.

2 commenti:

  1. Caro Tommy, quanto accaduto a Belpietro lascia senza parole. Per un caso noto, ce ne sono però migliaia che ogni giorno passano sotto silenzio. Quanti cronisti, soprattutto in provincia, fanno i conti ogni giorno con minacce, pressioni, intimidazioni? I tentacoli della criminalità organizzata arrivano ovunque e si palesano sotto le forme più diverse.
    La cosa importante è tenere la schiena dritta e non avere paura di denunciare. La società civile è più forte.

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  2. Il silenzio è il nemico peggiore della verità e della legalità.
    Non so cosa ne pensi, ma io sono stanco di vivere in un paese dove, tacendo per viltà e per opportunismo, si viene premiati...

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